La riproduzione sessuale ha creato una significativa variabilità nelle popolazioni di vite coltivate. Tuttavia, le mutazioni somatiche spontanee hanno avuto un ruolo cruciale nel plasmare la diversità agrobiologica delle viti. Queste selezioni naturali, denominate “cloni”, rappresentano un ampio serbatoio di tratti e alleli potenzialmente preziosi, che offrono opportunità per migliorare la qualità dell’uva e aumentare la resilienza delle piante a sfide ambientali e biotiche. Nonostante il loro potenziale, molti di questi cloni sono ancora in gran parte inesplorati.
Nel contesto attuale, questo studio mira a indagare la struttura della popolazione, la diversità genetica e i locus genici distintivi all’interno di una collezione di 138 cloni derivati da sei varietà di viti campane e pugliesi, note per i loro attributi desiderabili in viticoltura e vinificazione. Utilizzando due metodi di sequenziamento a rappresentazione ridotta, abbiamo estratto marcatori di Polimorfismo a Singolo Nucleotide (SNP). Sono state effettuate analisi della struttura della popolazione e calcoli dell’indice di fissazione (FST) sia tra le popolazioni che a livello di singoli locus genici. Le varietà provenienti dalla stessa regione geografica hanno mostrato una notevole somiglianza genetica.
I dati SNP raccolti hanno permesso l’identificazione di circa duecento locus genici con marcatori divergenti. Molti di questi locus sono associati a tratti fondamentali come l’adattabilità fenotipica e la reattività ambientale, offrendo opportunità entusiasmanti per future iniziative di miglioramento delle viti. Il nostro studio contribuisce a una più ampia comprensione del potenziale intrinseco di queste preziose varietà tradizionali e sottolinea l’urgenza di preservare e caratterizzare queste risorse genetiche per salvaguardare la loro diversità intra-variatale e promuovere futuri progressi nella coltivazione della vite.
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